Futuro Interiore: Starmale dal vivo, la performance di Emanuele Martorelli
di Jean Luc Dutuel, 19 dicembre 2016
“Hai nostalgia del futuro?”
Con questa frase rivolta al pubblico dell’ Impact Hub Roma si apre la performance “Futuro Interiore” di Emanuele Martorelli creatore del sito web satirico-parodistico, e rivelazione degli ultimi anni, “STARMALE”.
Non lontano per influenza (consapevole e non) dall‘ironia graffiante di Lenny Bruce, dalle tecniche videografiche grottesche dei Monty Python, dalla satira sottile di Charlie Hebdo e soprattutto dall’ ironia sarcastica e a tratti amara del Woody Allen del periodo migliore. Sembrano accostamenti azzardati ma non più di tanto, esplicativa in questo senso la sua partecipazione ad Agora’, trasmissione di Rai3 dove in un paio di minuti percepiamo tutto l’attuale pressapochismo giornalistico verso chi si pone criticamente verso un establishment obsoleto. ”Oggi tutti fanno satira”, esordisce il conduttore, quando come giustamente risponde l’autore, e aggiungerei il ridicolo, la farsa è già insita nel mondo mediatico stesso. Quella che spesso (sempre?) viene data in pasto al pubblico e spacciata come satira è il panem et circenses del potere, prefabriccato, artificiale, dove si ride ma dello “stabilito”, di quanto “concordato” tra le parti senza mai superare i limiti imposti. Insomma se ridere è una manifestazione spontanea dei nostri sensi, qualcosa stride in questo tipo di sistema. La satira è infatti, per sua natura, imprevedibile ma soprattutto cinica. Colpisce tutto e tutti.
Nella storia passata e presente, chi veramente ha voluto mettere a nudo il potere, ha subìto notevoli ritorsioni. Il problema è che l’ostracismo non è venuto tanto dall’alto quanto e soprattutto dal basso, dallo spettatore, dal lettore, cui quel messaggio era diretto. La maggioranza è stata educata seguendo idee, a volte veri e propri dogmi di valori che si sono rivelati inconsistenti oltre che ridicoli e deleteri. Qualche esempio famoso: Lenny Bruce, arrestato, Dario Fo, Sabina Guzzanti, allontanati dalla televisione (pubblica), le ultime vignette di Charlie Hebdo sul terremoto di Amatrice, censurate.
Nonostante questi evidenti problemi il sito è comunque diventato un punto di riferimento tanto da attirare notevoli attenzioni mediatiche come Radiorai, con la trasmissione “Stai Serena” di Serena Dandini con cui l’autore partecipa in prima persona, articoli, interviste apparse su Espresso, Panorama, Il Fatto Quotidiano.
Vero pezzo forte, le copertine del fantomatico giornale Starmale in cui si promoziona una (improbabile) uscita nelle edicole e si annunciano le (inesistenti) rubriche contenute all‘interno: servizi sulla coppia con ”I vantaggi concreti di un rapporto di coppia a distanza interplanetaria. L’altro come optional”; sul Natale con ”Far emergere le tensioni familiari irrisolte prima della mezzanotte”, “Percepire il nuovo anno come una fioca riedizione del 1987”; sul sesso con ”Il calo del desiderio al primo appuntamento”, ”Vivere l’approccio con abitudine e stanchezza”; la (fanta)scienza con ”Compiacere i popoli alieni con danze sciocche”, ”Perché le forme di vita dell’universo tendono ad ignorarci?”.
In un’epoca in cui il web è diventato l’unico riferimento d’informazione “altra”, non dobbiamo stupirci se molte persone sono andate in edicola a chiederlo. Vero come la finzione, per parafrasare un film di qualche anno fa.
Ma verso cosa è rivolta la satira di Starmale?
Sicuramente non solo contro queste riviste pseudoscientifiche che sembrano voler trovare a tutti i costi la panacea di tutti i mali, quanto verso un disagio sociale ed emotivo profondo dato da una forte mancanza di riferimenti, una società liquida che tutto brucia in un giorno chiusa in un eterno presente. L’individuo somatizza il malessere creandosi problemi, spesso futili, di aliena memoria. L’intento è quello di portare alla riflessione, di ridere dei nostri, spesso assurdi problemi, attraverso l’unica ancora che abbiamo, ovvero l’umorismo. Frasi come “l’amore è una forma estrema di pignoramento”, ”il futuro era ieri…pazienza”, ”quest’epoca non va compresa ma somatizzata”, sono indicative di come da un semplice ribaltamento comico di un testo scientifico (o presunto tale) si passi ad una vera critica di questo senso di inadeguatezza, inutilità, a volte il futuro non c’è più. Questa è una certezza ma ne abbiamo nostalgia infinita. Un presente instabile e precario viene vissuto apparentemente da tutti come il minore dei mali. Nel frattempo, invece di preoccuparci veramente e cercare di risolvere i problemi reagiamo con gesti di bulimia compulsiva.
Tornando al titolo citato prima dall’edizione fantasma di Starmale, non potremmo certo biasimare quell’alieno che vedendo questo pianeta ne rimarrebbe fortemente scosso e non si fermerebbe un secondo a instaurare alcun tipo di comunicazione con un individuo completamente dissociato. Non tanto dal mondo in cui vive quanto da se stesso.
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