Starmale vi offre: il TEST PSICOATTITUDINALE DI SCRITTURA CREMATIVA
300 caratteri per troncare rapporti durati oltre il dovuto. Cenerizza un rapporto con estro nella comodità di casa tua. Perchè a volte la stringatezza è solo disprezzo.
Perchè coinvolgere gli utenti nella sterile compilazione di propositi o tagli per il nuovo anno quando si può offrire loro la possibilità di troncare i rapporti con l’anno appena trascorso (persone annesse) in maniera drastica e sconsiderata? Starmale lancia un breve esperimento (a)sociale al quale ogni utente può aderire. L’obiettivo è completare l’incipit proposto e, in 3 righe word, indirizzare ad una persona un messaggio di stizza che (per mancanza di tempo ovvero di coraggio) non è mai stato comunicato al mittente.
Il testo vincitore, indicato dalla redazione, riceverà in omaggio sei sottobicchieri del disimpegno. La redazione si occuperà inoltre di indirizzare il testo alla persona per cui è stato formulato (anche tramite posta ordinaria) in una accattivante confezione regalo per conto dell’autore/autrice. Non sono ammessi pseudonimi. L’esperimento (a)sociale dovrà svilupparsi secondo le seguenti modalità:
– I testi vanno redatti in word (massimo 300 caratteri, Calibri corpo 11, incipit incluso), quindi copiati e incollati come risposta al post del test sul sito www.starmale.net. In alternativa può essere usato lo spazio facebook della redazione. I meno intraprendenti, rassicurati del fatto che questo non gli garantirà un anonimato, possono utilizzare l’indirizzo di posta: info@starmale.net.
– I testi possono essere inviati dalle ore 15 di venerdi 3 gennaio, alle ore 15 di domenica 5 gennaio 2014.
Buon test a tutti. E buona potatura.
A seguire il testo dell’incipit:
Articolo pubblicato il 3 gennaio 2014 alle ore 12:24. In data 8 gennaio 2014 pubblichiamo l’esito dell’esperimento:
Vincitore del Test/Concorso psicoattitudinale di Scrittura Cremativa è Pierpaolo Buzza, con la seguente composizione:
“Parlando del non detto, mi infastidisce il fatto
che io e te -ci hai fatto caso?-
stiamo ancora insieme”.
Motivazione: in poco meno di 57 caratteri (incipit escluso) il Buzza tronca aspettative, possibili aperture e patetici tentativi di dialettica con una stringatezza tale che un messaggio su twitter è, al confronto, una spiegazione approfondita ed accurata. Lo fa con tono indifferente ma colloquiale lasciando all’altra persona la mera constatazione e svilendo, nell’ordine: il rapporto stesso, il ricevente del messaggio, la proposta a cadenza rimata (non obbligatoria da rispettare), il sempreverde contratto sociale, e le aspettative di una redazione che pensava di ergersi con boria a giuria letteraria. A lui la solitudine del primo posto, minata solo dalla malevolenza non tanto del terzo classificato, quanto del secondo.
Menzione Speciale per Laura Capini, che con i suoi 7 messaggi (per un totale di 1449 caratteri spazi inclusi) disperde astio come se l’inizio dell’anno equivalesse ad una nuova fine. Innalzando lo stalking a composizione rimata.
I risultati collettivi dell’esperimento (a)sociale ci sembrano invece i seguenti:
Ad un contenuto emotivo personale ed evidentemente forte, non corrispondono necessariamente toni televisivi (sarebbe interessante ripetere l’esperimento in anonimato, per vederci contraddetti). E’ possibile dialogare con gli utenti di contenuti personali e stabilire un contatto senza ricorrere a sondaggi o liste di preferenze da codice binario: è evidente che il “cosa vi piace” non ci interessa, ancora di più non capiamo perchè dovrebbe interessare a voi. Le probabili degenerazioni a cui (ci è stato suggerito) andava incontro un esperimento del genere s’infrangono su uno svolgimento attento e divertito degli utenti che hanno saputo coniugare in maniera (in)coerente leggerezza ed astio. L’editoria è morente per molti fattori, oggi ne sottolineamo uno solo, di cui molte testate abusano: la svalutazione preimpostata del lettore e la poca curiosità con cui lo affrontano.
Ringrazi ufficiosi ai partecipanti tutti, La redazione è stata in ballo d’una curiosità atipica per l’epoca. Al prossimo esperimento (a)sociale collettivo.
Riceviamo in data 9/2/2014 una foto dal vincitore del TEST PSICOATTITUDINALE DI SCRITTURA CREMATIVA, Pierpaolo Buzza, di cui facciamo siparietto mediatico: in alto potete ammirare la targa Sticker inviata alla destinataria del messaggio. In basso a sinistra un Buzza drammaticamente ripiegato su sé stesso, a suggerire la definitiva sconfitta di un’epoca (con libreria retrostante, declassando la cultura a mero scenario). A destra una foto promozionale dei Sottobicchieri del Disimpegno, a disperdere la magia di un momento comunque importante.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto di te che segui a scia l’èsima malattia. Anch’essa m’è piovuta e bagnata s’è attaccata. Ma visto che cara cuoci, a fuoco lento nuoci, le penne non d’amore ti levo dal bollore. Son’Ercole, io sfascio! L’ardire del commiato a Starmale sbuffo e lascio!
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto che non accetti le tue responsabilità, non chiedi scusa, pretendi che ti si dia ragione. E pure a fare tutte ‘ste cose, non si riesce a farti felice.
Va’ a ciapa’ i ratt’.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che il tuo viso è sfatto, il tuo vestito sciatto, il tuo parlar bislacco, e soprattutto il tuo petto piatto.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che lasci sempre che ti cerchi; la lingua taglieresti, piuttosto che dir che mi vorresti; dei tuoi sogni non mi parli, e forse non ne hai; dici sempre che non servo, e tra un po’… Mi convincerai.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che io e te -ci hai fatto caso?- stiamo ancora insieme.
Parlando del non detto, m’infastidisce il fatto che il sopportar coatto cagiona effetto matto, l’atto del tuo ratto ignora patto e detto e quindi con sollazzo tesso la mia rezza ché tu perda la carezza cui il comandar avvezza
Parlando del non detto, m’infastidisce il fatto di dovertelo dire.
Non lo farò.
Ciao.
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto di essere interdetta a bestemmiare il fatto che gretta e netta sfiga mi gira nella vita, signora, se non sbaglio, la lingua sua sa d’aglio, la conversione tua accade con travaglio, ma mai di tanta luce abbiamo preso abbaglio
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto che l’urlo della iena da i brividi di schiena, se il fallo tu non prendi che c’entra il mondo intiero? E succubo d’amor se proprio non soddisfa, gratifica la vista, regala uno zucchino al posto del belino
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto che un padre un poco matto pregiudichi la vita se nasci con la fica.
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto di te che se non sbatto non capisci un fatto. L’orgasmo mio con tatto eleva a tratto esatto, se il bottone mio non tratto non tocco il letto affatto
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto che tu distratto e fatto ripeti ad ogni tratto il detto tuo da matto. Ma matto tu non sei, sei solo fatto e stracco e quando non ci sei il cielo tocco fratto
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto di esser prigioniera di questa tiritera, or basta sicumera che già viene la sera, non creder che sia vera o fondo come cera.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che quello che io scrivo lo ignorerai del tutto. Cio’ sara’ il mero effetto di quel che simulavi: fingendo l’amicizia in ver la calpestavi. Cosi’ ferendo amici veri…che la tristezza del domani non rimpiaga mai il tuo ieri !
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto
che da me cerchi un contatto, puntualmente
rompi i cosiddetti, quindi cara mia adorata …
a quel paese vai mandata!
Parlando del non detto, m’infastidisce il fatto di dire pane al pane, vino al vino e stronzo a te, ma se devo, e devo, allora sappi che non ti sopporto più, te e la tua stazzonata posa da bravo ragazzo, la tua cattiveria abitudinaria, il tuo comunismo da quel che è tuo e’ mio e quel che è mio e’ mio, i tuoi tempi, i tuoi modi, il tuo odore e anche come porti il cucchiaio alla bocca.
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto che del tuo atteggiamento sconosciuto è il significato, che tu sia amico oppure no, per sanità mentale mia saperlo vorrò poiché il dubbio sta viaggiando, nel rapporto indisturbato, usurandolo un bel po’.
Parlando del non detto mi infastidisce il fatto, che della costanza tu non ne hai fatto un’atto, che oggi ci sei … domani chi lo sa, se non cambi registro chi intorno se ne andrà!
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che di tutti i libri che hai letto ..hai capito solo il fumetto!
Mumble..mumble.. Bla-Bla.. Bah.. Bleah.. Boh.. Argh.. Ah..Ah.. Ehm.. Gasp.. Grunt.. Mah.. Gulp.. Glu..glu.. Hic.. Snort.. Pfui.. Tsk..tsk.. Sigh.. Sniff.. Sob.. Ssssst.. Uhm.. Zow.. Slam!
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che m’hai stirato il gatto e ora non c’è più! perchè non freni bestia su questa strada mesta di cui sono il guard rail? correndo su un crinale ti incontri un gran cinghiale e giunto in ospedale può darsi capirai con tre costole rotte e l’auto da buttare
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto dell’esser puntuale perchè è rispetto.
A me l’orario veste stretto, si concia da patto e si rivela più dispetto.
Per cui non lascio detto, e concludo con nulla di fatto.
Con affetto.
Parlando del non detto m’infastidisce il fatto che il mio odio tange più me che te.
Parlando del non detto, m’infastidisce il fatto che nn’hai capito un catto.