Starmale n°11

“Il Numero Bianco”

Starmale n°11
(c) Emanuele Martorelli 2014. In copertina una intransigente Andrijana Mikecin.Ringrazi sentiti ad Officine Fotografiche Roma. Foto: Annalisa Polli. Luci: Marco Rapaccini. Trucco: Carlotta del Bello





Questo numero è offerto da Traspyrol, il deodorante ad azione intimista per chi non ha tempo di piacere e di piacersi.

L’EditToriale

Quand’è che i medici di base hanno cominciato ad etichettare ogni sintomo fisico come una manifestazione di stress, riducendo la diagnosi ed un intero mestiere ad una misera pacca sulla spalla? E’ possibile somatizzare un’epoca? Possono mente e corpo essere legati da una combutta tanto meschina? Un sociologo vale meno di uno psicologo perché non si occupa direttamente di noi? Per la sua undicesima uscita Starmale s’interroga sul percorso intrapreso dalla moderna psicologia sin dalla sua entrata ufficiale nel linguaggio (e nel sentire) comune, nonché del suo progressivo svilimento dopo l’ingresso nei principali media: radio, televisione, internet e bar. La disciplina, nata sotto l’insegna di concetti altisonanti, ha finito per essere frammentata in tante piccole banalizzazioni. Chiamiamo allora a raccolta teorici, psicanalisti, esponenti del mondo scientifico, sovente correi del declino che il dibattito sulla disciplina ha subito, per richiedere una prova di forza necessaria: quella di riportare la psicologia nelle strade senza passare attraverso alcuna semplificazione. In una dimensione non più singolare ma collettiva. Per ridare alle azioni giornaliere il giusto peso, oltre che la giusta pesantezza. La quale, una volta ripulita della tara, dovrebbe rivelare il problema alla base di un disagio che oggi si fa corale, a tratti neomelodico. Tralasciare per un momento il singolo e le terapie individuali, e riversare l’attenzione sul collettivo, analizzando le azioni di tutti i giorni. Mettersi per una volta a nudo senza intenti erotizzanti (o perlomeno non esclusivamente). Una moderna psicosociologia che preveda costanti terapie di gruppo mediante l’installazione forzata di analisti e sociologi nei punti di maggiore afflusso cittadino: autogrill, mercati rionali, tangenziali, bagni pubblici, uffici, palazzi del potere, alla ricerca di risposte concrete a domande drasticamente concrete: siamo disposti ad una socialità che preveda persino l’altro? L’egocentrismo si può ridurre applicando ztl morali? Lacerati dai dubbi, apriamo un dibattito tra medici, pazienti ma anche semplici appassionati che speriamo serva ad illuminare le zone d’ombra, nonché quelle a traffico limitato.

Emanuele Martorelli

Per favorire il dibattito abbiamo creato un numero verVe virtuale, dove sfoggiare la propria ansia comunicativa. Su questo spazio è possibile commentare, confrontarsi e proporre soluzioni sul tema sopra esposto. Nel caso si riuscisse a formulare qualche ipotesi in grado di risollevare le sorti di quest’epoca e di creare un apparato teorico valido, raccoglieremo tutto in una veste grafica accattivante per dare vita ad una nuova, avvincente disciplina che provvisoriamente chiameremo  Psicosocialità  Estemporanea  (anche in quest’ultimo caso non è comunque previsto compenso).

Commenti

7 ciarle su “Starmale n°11”

  1. Esimi colleghi,
    lodi a chi ha proposto una doppia parcella per il disturbo bipolare!
    Tale ipotesi, benché in nuce molto interessante, presenta tuttavia delle ingenuità, che noi esperti possiamo ben notare alla luce delle nostre conoscenze sul detto disturbo. L’alternanza tra episodi maniacali e depressivi richiederebbe modalità di pagamento specifiche a tutela della fragilità delle condizioni del paziente: propongo quindi, per la ben nota assenza di freni inibitori delle fasi maniacali, costo maggiorato del 400% (cosicché il paziente si senta confermato nelle sue fantasie di grandezza). Gli episodi depressivi, che possono caratterizzarsi per ideazioni suicidarie che ahimé possono essere messe in pratica, richiederebbero invece un pagamento anticipato, affinché il paziente, malgrado la sua astenia, avverta distintamente che ha ancora una lunga vita di occasioni degradanti ad attenderlo.

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